
La Santa Casa della Madonna nel Santuario di Loreto. / Credito: Tatiana Dyuvbanova/Shutterstock
Loreto, Italia, 10 dicembre 2025 / 04:00 (CNA).
Cosa hanno in comune Galileo, Mozart, Cartesio, Cervantes e Santa Teresa di Lisieux? Tutti hanno percorso centinaia di chilometri per entrare nella casa della Vergine Maria, conservata all'interno di una basilica nella piccola città italiana di Loreto.
I pellegrini cattolici affollano la Santa Casa di Loreto dal XIV secolo per stare all'interno delle mura dove la tradizione custodisce la Vergine Maria nata, cresciuta e salutata dall'angelo Gabriele.
In altre parole, se in realtà è la casa di Nazareth, è lì che la "Parola si è fatta carne" all'Annunciazione, punto su cui si è svolta la storia dell'umanità.
C'è una storia spesso ripetuta secondo cui gli angeli portarono la Santa Casa dalla Palestina all'Italia e, sebbene gli ascoltatori moderni possano dubitare della veridicità della leggenda, i documenti storici hanno confermato le credenze dei pii pellegrini nel corso dei secoli, con un tocco ironico.
La tradizione vuole che la Santa Casa arrivò a Loreto il 10 dicembre 1294, dopo un miracoloso salvataggio dalla Terra Santa, quando i crociati furono cacciati dalla Palestina alla fine del XIII secolo.
Nel 1900, il medico del papa, il dottor Joseph Lapponi, scoprì documenti nell'archivio vaticano in cui si affermava che nel XIII secolo una nobile famiglia bizantina, la famiglia Angeli, aveva salvato "materiali" dalla "Casa della Madonna" dagli invasori musulmani e li aveva fatti trasportare in Italia per la costruzione di un santuario.
Il nome Angeli significa "angeli" sia in greco che in latino.
Ulteriori corrispondenze diplomatiche storiche — pubblicate solo nel 1985 — trattano delle "pietre sante tolte alla Casa di Nostra Signora, Madre di Dio". Nell'autunno del 1294, le "pietre sante" furono incluse nella dote di Ithamar Angeli per il suo matrimonio con Filippo II d'Angiò, figlio del re Carlo II di Napoli.
Una moneta coniata da un membro della famiglia Angeli è stata trovata anche nella fondazione della casa di Loreto. In Italia, le monete venivano spesso inserite nella fondazione di un edificio per indicare chi ne era responsabile.
Gli scavi a Nazareth e Loreto hanno trovato materiali simili in entrambi i siti. Le pietre che compongono la parte inferiore delle mura della Santa Casa di Loreto sembrano essere state rifinite con una tecnica particolare dei Nabatei, diffusa anche in Palestina. Ci sono iscrizioni in caratteri greci sincopati con lettere ebraiche contigue che recitano "O Gesù Cristo, Figlio di Dio", scritte nello stesso stile inscritto nella grotta di Nazareth.
Gli archeologi hanno anche confermato una tradizione di Loreto secondo cui i cristiani del terzo secolo avevano trasformato la casa di Maria a Nazareth in un luogo di culto costruendo intorno alla casa una chiesa in stile sinagoga. Un vescovo del VII secolo che si recò a Nazareth notò una chiesa costruita nella casa in cui ebbe luogo l'Annunciazione.
Da San Francesco di Sales a San Luigi di Montfort, molti santi hanno visitato la Santa Casa di Loreto nel corso dei secoli. San Carlo Borromeo fece quattro pellegrinaggi nel 1566, 1572, 1579 e 1583.
San Giovanni Paolo II definì la Santa Casa di Loreto il "primo santuario di portata internazionale dedicato alla Beata Vergine" nel 1993.
La vittoria sui Turchi a Lepanto fu attribuita alla Vergine di Loreto da San Pio V, alla guida di entrambi i Gen. Marcantonio Colonna e Giovanni d'Austria per fare pellegrinaggi al santuario nel 1571 e 1576, rispettivamente.
Cristoforo Colombo fece un voto alla Madonna di Loreto nel 1493 quando lui e il suo equipaggio furono presi da una tempesta durante il loro viaggio di ritorno dalle Americhe. In seguito inviò un marinaio a Loreto in pellegrinaggio di ringraziamento a nome di tutto l'equipaggio.
La regina Cristina di Svezia offrì la sua corona reale e lo scettro alla Vergine Maria a Loreto nel 1655 dopo la sua conversione dalla fede luterana al cattolicesimo.
Napoleone saccheggiò il santuario e il suo tesoro il 13 febbraio 1797, portando con sé gioielli preziosi e altri doni offerti alla Vergine Maria dall'aristocrazia europea, tra cui diversi monarchi francesi, nel corso dei secoli. Eppure, l'oggetto di reale valore agli occhi dei pellegrini, la Santa Casa di Maria, è stato lasciato illeso.
In un'omelia del 1995, Papa Giovanni Paolo II definì la Santa Casa di Loreto "la casa di tutti i figli adottivi di Dio".
Ha proseguito: "I fili della storia di tutta l'umanità sono nuovamente legati in quella casa. È il Santuario della Casa di Nazareth, al quale la Chiesa che è in Italia è legata dalla provvidenza, che quest'ultima riscopre un richiamo vivificante al mistero dell'Incarnazione, grazie al quale ogni uomo è chiamato alla dignità del Figlio di Dio."
Questa storia è stata pubblicata per la prima volta il 10 dicembre 2018 ed è stata aggiornata.
